Dantedì, 25 marzo

Io stava come ’l frate che confessa

lo perfido assessin, che, poi ch’è fitto,

richiama lui per che la morte cessa.

Ed el gridò: “Se’ tu già costì ritto,

se’ tu già costì ritto, Bonifazio?

Di parecchi anni mi mentì lo scritto.

Se’ tu sì tosto di quell’aver sazio

per lo qual non temesti tòrre a ’nganno

la bella donna, e poi di farne strazio?”.

Tal mi fec’io, quai son color che stanno,

per non intender ciò ch’è lor risposto,

quasi scornati, e risponder non sanno.

(Inferno, XIX, 49-60)