Marguerite Chapin Caetani
Essere donna, colta, ricca e incurante dei codici che imponevano al gentil sesso una posizione di secondo piano rispetto agli uomini, era un atto rivoluzionario e sovversivo ad inizio Novecento. Fondare poi una rivista come «Commerce» e disputare di letteratura con Valery, Paulhan, Larbaud, Fargue, imponendo loro le proprie scelte, ha un che di eccezionale e forse di irripetibile. È questa la storia di Marguerite Chapin Caetani, fondatrice, dopo «Commerce», anche di «Botteghe Oscure», capace di pubblicare prima di altri Rilke, Hoffmansthal, Faulkner, e poi più tardi Capote, Calvino, Blanchot, Auden e addirittura Il gattopardo di Tomasi. Amica strettissima di Char e di Dylan Thomas, la Caetani aveva anche un impareggiabile fiuto artistico, nonché la confidenza di Vuillard, Braque, Morandi e altri ancora. A questa indiscussa protagonista del Novecento, artefice di un crogiolo in cui si incontravano arte e letteratura, traduzioni e inediti, culture diverse, la Fondazione Camillo Caetani ha dedicato un convegno internazionale il 24 e 25 ottobre, a Roma, a Palazzo Caetani, in via Botteghe Oscure 32.