Inventare il tempo_sinossi puntate

Inventare il tempo

Presentazione delle puntate girate presso la Fondazione Camillo Caetani

 

COME UN’ALMA RAPITA

Gesualdo da Venosa, Madrigali

Interpreti: Ensemble De Labyrintho (Walter Testolin, direttore)

Set: Fondazione Camillo Caetani
Carlo Gesualdo, principe di Venosa. Un nobile, un artista, un nipote di cardinali e papi, un assassino, colpevole di un doppio delitto: uccide la moglie e l’amante di lei. Un gran caso di cronaca nera, nella Napoli di fine Cinquecento. Difficile parlare di lui senza farne un fumetto. Meglio ascoltare Stravinskij, che per primo ne comprende l’unicità: “Gesualdo è un musicista senza padri e senza figli, un pianeta senza satelliti nella storia della musica”.

Il contrasto violento di luci e ombre, la tensione che mai si appaga,  l’armonia dalla quale emerge un canto lancinante, invasivo: per capire la musica di Gesualdo, bisogna osservare i quadri di Caravaggio, suo perfetto contemporaneo.

 

UN ARTISTA DEL POPOLO?

D. Sostakovich, Quintetto in sol min per pianoforte e archi op. 57

Interpreti: Michele Campanella, pianoforte; David Romano, violino; Ingrid Belli, violino; Raffaele Mallozzi, viola; Diego Romano, violoncello

Set: Fondazione Camillo Caetani
Artista del popolo, amico del popolo, nemico del popolo: durante la sua vita Dmitri Sostakovich è stato tutto questo. Il regime politico durante il quale è vissuto, ha deciso che lui è stato tutto questo, portandolo alle soglie della pazzia. La musica da camera è il rifugio segreto di questo gigante del Novecento e nel Quintetto op. 57 vivono intenzioni fulminee, memorie e abbandoni dolcissimi. All’opera viene assegnato nel 1941 il Premio Stalin di Prima Classe: ma come è possibile, si domanda l’artista? Soltanto pochi anni prima, aveva dovuto ritirare una sua opera, Lady Macbeth del distretto di Mzensk, e umiliarsi in una pubblica autocritica. Eppure,  la sua musica, è sempre la stessa, inconfondibile. Lui lo sa, e questo lo salva.